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Invitiamo vivamente a leggere e a commentare l'articolo/intervista del Presidente ANAT Rolando D'angeli nel quale si denuncia e sottolinea con decisione il malcostume e le ingerenze della politica nel mercato degli eventi dal vivo. Un fatto che rappresenta una delle cause principali del declino del settore, della qualità degli spettacoli e , complessivamente, una grave anomalia a cui porre rimedio. Con l’avvicinarsi dell’estate i comuni italiani fanno a gara a presentare rassegne, sagre e festival. Sembra tutto gratis ma quasi sempre il conto alla fine lo paghiamo noi. Il presidente dell’ A.N.A.T., una delle più antiche e importanti associazioni degli impresari di spettacoli teatrali e musicali, ci spiega il come e il perché. “So di andare contro i miei interessi, ma da cittadino io vorrei che i comuni e le regioni utilizzassero i loro fondi per finanziare rassegne e concerti solo dopo aver messo a posto scuole, strade e servizi sociali”.
Avrei voluto intervenire sul tema delle elezioni per il consiglio di sorveglianza della Siae che si sono tenute il 1° marzo scorso. Trovo molto più efficace riportare l’ottimo articolo di Guido Scorza sul Fatto Quotidiano, che perfettamente sintetizza il clima e le modalità a dir poco sconcertanti con le quali tali votazioni sono state gestite e attuate. 597 persone che decidono per 80.000 iscritti, molteplici liste riconducibili a pochissimi soggetti che, in questo modo, con un vero e proprio golpe si sono assicurati la possibilità di gestire a proprio uso e consumo un patrimonio di tutti. Leggete e lasciate i vostri commenti, se ne avete. “L’Assemblea degli Associati Siae, nel corso della riunione tenutasi venerdì primo marzo al Palazzo dei Congressi, in Roma, ha nominato il nuovo Consiglio di Sorveglianza, composto da 34 membri, che sarà in carica per quattro anni. Migliaia di persone hanno gremito l’edificio dell’Eur sin dalle
Il 23 e il 24 scorsi si è svolto come annunciato l’annuale meeting dell’ANAT. Un meeting di svolta dove l’Associazione ha voluto dare un segno chiaro di Discontinuità e un altrettanto forte messaggio per il futuro. “Partecipazione” non solo come presenza fisica a un tradizionale evento della categoria, ma l’invito a tutti a partecipare e a dare il proprio contributo per la rinascita e il recupero di un settore da molto tempo in crisi. Non è più tempo di proclami e di parole ma di azioni e proposte concrete. Nei prossimi giorni, come annunciato nel corso del meeting, nascerà il gruppo di lavoro “ANAT – Ricerca e Sviluppo” composto da professionisti interni ed esterni all’Associazione. Un gruppo in grado di produrre proposte e idee per il nostro settore, ma anche di fornire pareri e suggerimenti su molteplici temi, di natura giuridica, fiscale, e strategica; nonché fornire suggerimenti per affrontare il
I giorni 23 e 24 gennaio 2013 si svolgerà a Riccione presso l’Hotel Mediterraneo – Riccione – Piazza Roma, 3 (Sala Congressi) si terrà il meeting annuale di ANAT & Spettacolo – Associazione Nazionale Attività Televisive & Spettacolo.   Un meeting che quest’anno assume un’importanza particolare date le precarie condizioni in cui versa, non solo il nostro settore, ma tutto il sistema Paese.   Un meeting per il quale non abbiamo cercato slogan ma che, crediamo possa trovare la sua naturale sintesi nella parola :”Partecipazione”.   Partecipazione intesa non come semplice presenza fisica, ma bensì ma come scambio e condivisione di idee e risorse,   Partecipazione come integrazione e costruzione di progetti e soluzioni comuni,   Partecipazione come rinuncia agli interessi di piccoli gruppi di potere e apertura alla collaborazione senza divisioni e contrapposizioni,   Partecipazione in una parola come unità non solo ideale ma di fatto, per combattere con
Inutile scavare sottoterra, l'oro-nero dell' economia Italiana è rappresentato da tutto ciò che il nostro paese rappresenta nel mondo in termini di cultura, ambiente, buon gusto, stile. E' quì che siamo vincenti ed è quì che bisognerebbe investire per valorizzare le nostre ricchezze. E' quanto stigmatizza con precisione questo articolo su "La Repubblica" nel quale si evidenzia che, a fronte di tagli lineari che riducono i fondi del Ministero dei Beni Culturali all'o,2% del pil, l'incidenza dell'industria della cultura produce olte il 5% del pil e quasi il 18% se si considera l'indotto. Rispetto ad una contrazione dell'occupazione su base nazionale, gli addetti in questo comparto crescono, ma lo stile corrente è quello di tagliare dove si può senza badare tanto a concetti come sviluppo e crescita. Rimango sempre stupito di fronte all'ottusità di certi provvedimenti che a quanto si dice "tecnicamente" necessari.  Ci sono due fattori che di fatto
Ho letto come tanti la notizia che il risarcimento "funerario" che l'INAIL ha consegnato a Paola Armellini, la mamma di Matteo: il ragazzo tragicamente scomparso nel cedimento della struttura che avrebbe dovuto accogliere un concerto di Laura Pausini lo scorso marzo, è di 1936 Euro e spiccioli. Tanto vale per lo Stato Italiano la vita di un ragazzo di 32 anni, a quanto si apprende colto e preparato, ma che, come tanti giovani, faceva lavori saltuari per guadagnare qualcosa per se stesso e per la famiglia. Mi sento colpito come cittadino italiano e come operatore del settore. La cecità dell'amministrazione di un Ente non arriva a vedere nemmeno il grottesco che esiste nell'applicazione di certe norme e di certi parametri risarcitori. La risposta è solitamete:"questo è quanto stabiliscono le norme..." e, in questo, evidenziando tutta l'ottusità e l'inadeguatezza delle norme che lo Stato, in ogni settore, al dovere costituzionale di
Avevo il desiderio di fare da tempo il punto delle situazione di musica e radio in questa calda estate. Iniziamo dalle Radio: Finalmente abbiamo a disposizione delle classifiche di ascolto: 1° RTL 102.5, 2° Deejay, 3° Rete 105, 4° RDS 5° Radio Rai 1, 6° Radio Italia… e cosi via… Voi direte, “niente di nuovo sotto questo sole”. Non è proprio così perchè per anni con Audiradio siamo stati abituati a vedere Radio Rai 1 essere prima ed inarrivabile… e ora con la nuova rilevazione Eurisko no. Addirittura al 5° posto e Radi Rai 2 (molto più musicale) al 7° posto. In realtà  lo stato dell’arte… non credo sia il frutto di nuovi metodi di rilevazione… ma del fatto che sono passati 2 anni dall’ultima Audiradio… e molto velocemente tutto è cambiato. Cosa è cambiato? Non certo i format musicali delle prime in classifica… che con l’esclusione di Deejay sono
Non a caso li chiamano Social Network. Sono le comunità dove, oltre a condividere amicizie, momenti ludici e di condivisione, Strutture e singoli professionisti dialogano su problemi di rilevante importanza per le loro attività. Anche ANAT ha creato su Facebook il suo spazio. Non solo uno spazio promozionale. Ma una vera e proipria piazza virtuale, o uno speaking corner, se preferite, dove dialogare, condividere e gettare le basi per una piattaforma comune di problemi e soluzioni per il nostro settore. La maggior parte dei professionisti utilizzano questo strumento come mezzo di comunicazione. Vi invitiamo a condividere e a partecipare a questa attività.  I vostri contributi saranno oggetto di commenti e i più interessanti verranno pubblicati sul sito dell'ANAT e diventeranno oggetto di elaborazione e sviluppo. clicca quì per accedere al Gruppo ANAT su Facebook
Di solito sono restio a parlare di cose serie su Facebook per l'inevitabile banalizzazione della discussione che il mezzo induce, ma apprezzo la tua iniziativa e la tua storia, e partecipo volentieri al dibattito che hai stimolato, provando a portare un contributo ; Sono convinto che occorra conquistare e rivendicare una consapevolezza sia di categoria sia di diritti; non esistono solo i diritti che la legge prevede, ma le grandi conquiste sono legate al riconoscimento dei diritti prima non disciplinati nè previsti;la musica non si è mai ascoltata come in questa era; ... non si è mai prodotta quanto in questa era;sono in crisi i musicisti, i discografici, gli impresari, i teatri; mentre i proprietari (pardon i concessionari pubblici) di Radio acquistano altre frequenze, viaggiano in elicotteri personali, e introitano (parlo delle grandi stazioni) 10 milioni di euro mese; in più tengono tutti sotto schiaffo ....possono fare la fortuna di
La crisi che sta attraversando il nostro paese e l'intera economia è globale, d'accordo. Chiaro che i primi settori a risentirne sono quelli considerati non necessari. La musica live è sicuramente tra questi. Nel momento in cui il settore discografico appare in crisi terminale il live diviene decisamente l'unico elemento economico di sostegno dell'intero settore. Cose che voi, amici e colleghi, sapete perfettamente. L'indotto che però la nostra industria muove è notevole e ha una ricaduta sul turismo, sui trasporti, sull'accoglienza alberghiera, sulle attività degli Enti Locali e chi più ne ha più ne mettta. I rischi che noi affrontiamo sono alti, i tempi di rscossione dei crediti si allungano, i margini di guadagno si restringono sempre più e a risentirne sono soprattutto le Aziende e gli... operatori che operano nell'ambito della professionalità e della correttezza fiscale. Lo Stato però e cieco e sordo ad ogni sollecitazione.Con ANAT abbiamo recentemente
Obiettivi, strategie e prospettive di sviluppo del mercato con il nuovo presidente Rolando D’Angeli  Presidente può descriverci in sintesi che cosa è, e cosa fa ANAT & Spettacolo? ANAT & Spettacolo è l' Associazione di categoria che riunisce manager e impresari del settore musicale, televisivo e dello spettacolo nella suo significato più ampio, in questo senso, è la più antica in Italia.  Se, da un punto di vista puramente numerico, la nostra Associazione può sembrare riferirsi ad un ambito ristretto, è bene sottolineare che all'operato dei nostri Associati fa capo un indotto di molte migliaia di addetti e molteplici competenze che, in un momento così critico, rappresentano per il nostro paese un patrimonio economico, tecnico, professionale, culturale e artistico da preservare e sviluppare. ANAT si occupa di tutelare gli interessi non solo dei suoi associati, ma anche di rappresentarli presso le Istituzioni, di difendere i loro interessi, di promuoverne la

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