Un Intervento di Antonio Pascuzzo

Di solito sono restio a parlare di cose serie su Facebook per l’inevitabile banalizzazione della discussione che il mezzo induce, ma apprezzo la tua iniziativa e la tua storia, e partecipo volentieri al dibattito che hai stimolato, provando a portare un contributo ;
Sono convinto che occorra conquistare e rivendicare una consapevolezza sia di categoria sia di diritti;
non esistono solo i diritti che la legge prevede, ma le grandi conquiste sono legate al riconoscimento dei diritti prima non disciplinati nè previsti;la musica non si è mai ascoltata come in questa era;

non si è mai prodotta quanto in questa era;sono in crisi i musicisti, i discografici, gli impresari, i teatri;

mentre i proprietari (pardon i concessionari pubblici) di Radio acquistano altre frequenze, viaggiano in elicotteri personali, e introitano (parlo delle grandi stazioni) 10 milioni di euro mese;

in più tengono tutti sotto schiaffo ….possono fare la fortuna di un produttore o di un artista con un solo cenno della mano , come Cesare o Nerone!

una radio trasmette in media per ogni 24 ore 23 e 22 minuti di musica;
musica che la categoria produce, esegue, registra, etc. etc. e per questo introita dalla pubblicità 10 milioni di euro al mese: quanti di questi introiti ritornano ai produttori, agli autori, agli esecutori, agli editori?

E’ come per l’agricoltura, per ogni 0,10 che arriva al contadino dalla vendita di Cetrioli noi paghiamo al banco 14 euro….a chi vanno i 13 euro e 50 e a chi va il CETRIOLO?

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